Turné a Sessa

RSI - 02.12.2023

Il cinema filo conduttore di Turné

con Deborah Caccaviello,
in anteprima Alessandro Bertoglio,

ripresa di Giada Cappa

 

Rolf Leuenberger

presenta

il Cine Museo 65 ai Grappoli

Inizio "Turné a Sessa": 14 min 17 sec   /    Durata: 21 min 57 sec


INFOpmi Malcantone – febbraio 2023 - Interviste

 

La voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione

 

Cine Museo 65 di Rolf Leuenberger

 

Rolf Leuenberger è un cineamatore che, con grande esperienza, dirige più progetti nell’ambito della cinematografia. Presidente di UNICA (Unione Internazionale del Cinema) e di Cinemakers Ticino, Leuenberger è anche fondatore e curatore di un museo unico nel suo genere sul suolo elvetico: il Cine Museo 65 con base a Sessa.

 

L’esposizione storica ha sede presso la Sala Quercia dell’Hotel Ristorante ‘I Grappoli’ e rappresenta un vero e proprio fiore all’occhiello per tutti gli appassionati del cinema fai da te. Il Museo deve il nome proprio alla storia della sua raccolta che vanta reperti adunati in 65 anni di lavoro e ricerca.

 

Uno spazio, quello situato nel piccolo museo del Malcantone, che vanta in esposizione oltre 2’000 oggetti diversi: dalle cineprese di vecchia generazione, alle pellicole di lunga data, passando per i proiettori che ben raffigurano la storia del cinema amatoriale dei tempi che furono.

 

Una ricca collezione che è frutto anche della collaborazione del popolo e verso il popolo. In mostra, infatti, si possono apprezzare tanti oggetti, un tempo appartenenti a veri e propri appassionati ed ‘ereditate’ nella collezione curata da Rolf Leuenberger. Ogni oggetto esposto è ben descritto con cura e professionalità dal fondatore del Cine Museo 65.

 

Un piccolo angolo di storia

Il museo di Sessa è un piccolo, ma raro e prezioso, angolo di storia che conserva e valorizza apparecchi di un tempo che ben segnano il confine tra il cinema del passato e quello attuale. Basti pensare che tra i cimeli esposti con minuziosa cura nelle vetrine dei Grappoli di Sessa vi è anche il modello di cinepresa con cui è stato ripreso l’assassinio di JFK a Dallas nel lontano 1963: una Bell&Howell Zoomatic Director Series otto millimetri modello 414 PD. “Questione di classe”, per rimanere in tema con una citazione presa in prestito dal film Fonte del Porto (1954).

 

Rolf Leuenberger, oltre ad essere a disposizione per delle visite guidate su prenotazione, è sempre ben disposto ad accogliere altri cineamatori e studenti che stanno lavorando su qualche progetto o che talvolta chiedono di poter prendere in prestito gli apparecchi per un’occasione di condivisione. È stato il caso – per esempio – dell’emergente regista ticinese Agnese Làposi e del suo lavoro durante gli studi accademici all’ECAL. La studentessa, tramite gentile concessione di Rolf, ha potuto disporre dell’obiettivo vintage per il suo filmato, successivamente nominato tra i migliori tre film di diploma svizzero nel 2021.

 

Riccardo Vassalli, giornalista

 

Siamo fuori a Sessa

RSI - 28.09.2022

in diretta 

con Carlotta Gallino,

Davide Riva e Christian Frapolli

 

Rolf Leuenberger

presenta

il Cine Museo 65 ai Grappoli



«Non chiamateci cineamatori, 

ma cineautori (o videoautori)»

 

Da oggi al 25 agosto 2022 il PalaCinema a Locarno ospita la 82.esima «Film Competition between Nations» dell’Unione internazionale del cinema (UNICA), il festival internazionale dei cortometraggi realizzati da non professionisti

 Dimitri Loringett, C.d.T. (articolo del 22.08.2022 PDF)

 

L’estate del cinema in Ticino non si ferma con l’assegnazione del Pardo d’oro del 75. Locarno Film Festival: nella città sul Verbano si alza oggi il sipario su un’altra  prestigiosa rassegna internazionale dedicata alla settima arte: la 82. Film Competition between Nations, il concorso internazionale dei cortometraggi realizzati da registi non professionisti. Ne parliamo con il responsabile del comitato organizzatore e attuale presidente di UNICA, l’Unione internazionale del cinema, Rolf Leuenberger.

 

Signor Leuenberger, iniziamo a chiederle che cos’è un cineamatore.
«Se permette, mi piace usare il termine “cineautore” (nell’era digitale anche “videoautore”) perché il regista non professionista, o amatoriale se preferisce, è un cineasta a tutti gli effetti. È colui o colei che non solo riprende un soggetto con una cinepresa o un dispositivo digitale, ma che si occupa anche della sceneggiatura, del montaggio, della sonorizzazione e dell’edizione. Questa è l’analogia sostanziale con il videomaker, una figura emersa con l’avvento delle tecnologie digitali. Ho conosciuto diversi videomaker, spesso attivi nel mondo della tv, in cerca di più libertà d’azione che volevano diventare cineautori, ma presto realizzavano che fare un film dalla A alla Z, anche corto, non è facile come, per esempio, fare il cameraman o il regista tv».

 

Il cineautore si esprime unicamente nel formato del corto o del mediometraggio?

«Esiste anche il lungometraggio, ma è un’eccezione perché è impegnativo. Se si guarda un film di oggi e uno di 50 anni fa, anche uno girato da un professionista, si notano importanti differenze nell’inquadrature, le durate, i ritmi ecc. Oggi è tutto più veloce, anche la maniera di comunicare. In passato, per far capire allo spettatore il senso di una scena – per esempio, uscire di casa, aprire la portiera dell’auto, salire e partire – si dovevano riprendere tutte queste azioni. Oggi basta filmare un o due dettagli e lo spettatore capisce il senso dell’azione, perché è generalmente più consapevole del linguaggio cinematografico. Per questo motivo i film amatoriali sono generalmente più corti, perché è fondamentalmente più facile oggi raccontare una storia in 5 fino a 15-20 minuti. I cineautori più bravi si spingono fino alla mezz’ora. Poi ci sono i documentari, che però sono un’altra cosa. In Svizzera quelli sono una specialità soprattutto dei colleghi svizzerotedeschi, mentre i romandi e gli svizzeroitaliani prediligono la fiction».

 

Che impatto ha il cinema amatoriale su quello professionista?

Come avviene il passaggio? «Vale la pena ricordare che Steven Spielberg ha debuttato, ancora ragazzo, come cineamatore raccontando le sue prime storie. Nella mia esperienza personale, ricordo bene di un giovane che visitò il mio Cine Museo 65 a Sessa e che voleva capire che cosa fosse il cinema. Gli mostrai gli strumenti del mestiere e gli diedi un libro pubblicato da Bolex, lo storico produttore svizzero di cineprese e proiettori. Tempo dopo andò a studiare al CISA e ora è professionista nel settore del cinema. Di fatto gli ho trasmesso, come fanno tanti altri come me, la passione per questa forma di comunicazione, una passione che oggi è diventato il suo mestiere».

 

Sono tanti i giovani che si rivolgono ai club di cineamatori?

«I giovani di oggi che s’interessano di cinematografia, o videografia, lavorano spesso a gruppi e su progetti e tendono a non frequentare strutture come i club, che operano con una certa regolarità, con incontri settimanali o simile. In passato i giovani passavano quasi sempre dai club di cineamatori prima di intraprendere una carriera nel cinema. In effetti oggi i club sono in diminuzione in Svizzera, come all‘estero. Ma il club possiede ancora una caratteristica molto importante: la critica dei lavori e il confronto con gli altri membri, che motiva gli autori poi a modificare e migliorare il proprio lavoro che credevano già perfetto».

 

Parliamo di UNICA e del concorso che inizia oggi: che differenza c’è rispetto a un film festival «classico»,
come quello che si è appena concluso a Locarno?

«I membri dell’ Unione Internazionale del Cinema sono organismi nazionali che rappresentano i cineasti non commerciali del loro Paese. Il Film Competition between Nations quindi è un festival del film delle nazioni. Quest’anno vi partecipano 25 Paesi, e ognuno porta una selezione di opere che a loro volta hanno vinto i concorsi regionali e nazionali. In Svizzera i vincitori delle selezioni regionali (per il Ticino sono stati selezionati 5 lavori su 25 in concorso) giungono poi al concorso nazionale in estate a Soletta, da cui vengono poi selezionati i candidati al concorso internazionale. Quest’anno  devo dire che sul piano nazionale c’è stata una selezione equilibrata, con un documentario dalla Svizzera francese, una fiction dalla Svizzera tedesca, e dal Ticino è stato selezionato il film di un giovane di Locarno che studia^recitazione a Londra e che durante la pandemia ha girato un film su se stesso – un lavoro interamente autoprodotto, regia, sceneggiatura, montaggio, interpretazione ecc.».

 

Chiudiamo con una curiosità storica: la prima volta che il concorso si è tenuto in Ticino era il 1946…

«Sì, era l’anno della nascita, a Lugano, di quel film festival internazionale che poi divenne famoso a Locarno. Ma le due manifestazioni non sono legate fra loro. Basti pensare che l’organizzatore del concorso UNICA a Lugano nel ‘46 era il famoso fotografo ticinese Vincenzo Vicari, una figura che incarnava quella gran voglia di ricominciare dopo la guerra, e il Ticino era verosimilmente un luogo adatto per ospitare, o creare, attività culturali di quel tipo».

 

 

Film in concorso e non

Da oggi e fino a mercoledì 24 agosto nella Sala 1 del PalaCinema a Locarno verranno proiettati, a partire dalle 9.00, gli oltre cento film in concorso, raggruppati per Paese. A seguire, dalle 18.15, il programma di film fuori concorso. La mattina di giovedì 25 invece è dedicato ai giovani, con la selezione di film dalle Jugendfilmtage di Zurigo, lo speciale «Cinemakers Ticino», e la selezione di lavori degl i studenti del CISA. Infine, alle 17.30 si terrà la cerimonia di chiusura e la premiazione. Libero ingresso a tutte le proiezioni.

 

UNICA, da 85 anni

Fondata a Parigi nel 1937, l’Unione Internazionale del Cinema (UNICA) promuove la comprensione e la cooperazione internazionale, in particolare nel campo dell’arte, della cultura, dell’educazione e della scienza, in conformità con i principi dell’UNESCO. Organizzazione internazionale indipendente, UNICA è membro del CICT, Consiglio Internazionale del Cinema, della televisione e della comunicazione audiovisiva dell’UNESCO.

 

 

Il piccolo

grande museo

dei cineamatori

22 agosto 2021 18:23

Il cine museo di Sessa raccoglie

cineprese e proiettori amatoriali dell’ultimo secolo, ma anche le pellicole, vere testimonianze dal nostro passato

RSI - Cronaca della Svizzera Italiana - CSI 18.00 del 22.08.2021 - L'intervista di Chiara Nacaroglu a Rolf Leuenberger

 

Nel piccolo cine museo di Sessa, nel Malcantone, sono racchiusi 65 anni di cinema amatoriale su pellicola. Un gioiellino messo in piedi otto anni fa da Rolf Leuenberger, bernese trapiantato in Ticino, da 50 anni appassionato cineamatore.

  

“Io ricevo apparecchi – di solito cineprese ed proiettori – e poi chiedo sempre: ‘ma avete anche delle pellicole?’ E spesso mi rispondono che ci sono e che pensano di buttarle vie. Ma le prendo più che volentieri, se le persone sono d’accordo…”

  

Ed è anche così che il 68.enne ha costruito negli anni una collezione di oltre 2’000 oggetti. In pochi metri quadrati ci sono cineprese, proiettori e pellicole che raccontano la storia del cinema amatoriale dal 1922 in avanti e dei suoi protagonisti: ovvero i nostri antenati.

 

Rolf Leuenberger nel suo ambiente naturale
Rolf Leuenberger nel suo ambiente naturale (RSI)

Il cine museo di Sessa è frequentato da amatori provenienti da tutta la Svizzera. Qui non si viene solo per visitare l'esposizione, ma anche per proiezioni e per prendere in prestito del materiale: “Posso proiettare filmati presenti sulla nostra homepage, tutti i filmati che noi abbiamo digitalizzato e possiamo vedere su blu-ray o DVD filmati del passato che abbiamo.

 

Qui facciamo anche nascere il cinema, penso ad esempio a giovani che poi sono diventati professionisti, come Nikita Merlini che ha appena presentato il suo filma “La Rondinella” al Festival di Locarno, o ancora Agnese Làposi che ha girato qui un film tre anni fa. Entrambi hanno utilizzato un mio obbiettivo che ha ormai 50 anni.”

 

 Fare cinema oggi anche con strumenti del passato, dunque. E proprio dal passato fa capolino la storia, con la S maiuscola: “Con questo modello è stato ripreso l’assassinio di Kennedy nel ’63, quella che è considerata l’immagine più famosa al mondo girata da un cineamatore. Di questo modello ne ho tre esemplari, così che la gente può prenderli in mano, vederli e toccarli” conclude Leuenberger. Suoni ruvidi e immagini lontane che, grazie alla magia del cinema, proiettano Sessa nelle grandi vicende del mondo.

  

Il cinema amatoriale sarà protagonista l’anno prossimo a Locarno, a margine del Film Festival, con l'82.esima edizione dell'Unione internazionale del cinema con cineasti amatoriali provenienti da 29 Paesi.   www.unica2022.ch

 

 

CSI 18.00 del 22.08.2021 - L'intervista di Chiara Nacaroglu a Ugo Panizza
Nella Svizzera italiana gli appassionati sono centinaia, riuniti in diversi club. Uno di questi è Ugo Panizza di Lamone.

  

C'è tutto un mondo di musei da scoprire. Ascolta altre puntate, curate dalla redazione delle Cronache della Svizzera italiana.

Cooperazione N.19 del 10 maggio 2021
Cooperazione N.19 del 10 maggio 2021
Coopzeitung N.19 vom 10. Mai 2021
Coopzeitung N.19 vom 10. Mai 2021

 

 

 

Quando il cinema è tornato a casa

 

Un altro museo molto giovane della Svizzera si trova a Sessa TI, il "Cine Museo 65". Il fondatore e proprietario, Rolf Leuenberger (68 anni), è originario di Berna, ma vive in Ticino da quando aveva 21 anni. Il numero 65 nel nome del museo deriva dal fatto che Leuenberger espone oggetti prodotti in un periodo di 65 anni, dal 1922, quando il primo proiettore per il cinema domestico è stato immesso sul mercato, al 1987, quando la transizione dalla pellicola al video è stata finalmente completata.

 

Nel piccolo museo, circa 300 oggetti sul tema del "cinema fai da te" sono esposti in vetrine meticolosamente curate: Macchine fotografiche, proiettori e pellicole: una collezione unica in Svizzera. "Non mi definisco un collezionista", dice Leuenberger, "probabilmente ho più di 2000 oggetti, ma soprattutto voglio mostrarli e far vedere ciò che hanno permesso a livello cinematografico."

 


AgendaSette CdT 30.4.2021
AgendaSette CdT 30.4.2021
L'Osservatore - articolo online
L'Osservatore - articolo online

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CULTURE - La Regione - 21.08.2018 - 15:11
CULTURE - La Regione - 21.08.2018 - 15:11

Una cinepresa svizzera
dal formato Mondiale

Chiude domani un'interessante mostra sul cinema ai Grappoli di Sessa 'Bolex: una cinepresa svizzera dal formato mondiale'. Una mostra per conoscere la storia di un marchio registrato il 25 ottobre 1927 da Yakov Bogopolsky, un ebreo ucraino divenuto in seguito a Ginevra Jacques Bolsey e da Charles Haccius. Un'occasione che permette un viaggio nell’evoluzione dell’idea cinematografica in pellicola, che vive ancora, come nicchia, nel nostro mondo di immagini digitali.

Il materiale esposto, creato dall'Università di Lausanna in collaborazione con la Cinémathèque Svizzera, era in parte stato esposto alle Giornate Svizzere del Cinema a Soletta, ma la mostra integrale, composta dagli ottanta oggetti Bolex Paillard – in gran parte provenienti dalla collezione di Rolf Leuenberger, che rappresentano la quasi totalità di quanto prodotto dalla casa svizzera di Sainte-Croix – sono per la prima volta esposti qui in Ticino, presentati dall’Amateur film atelier "afa-sessa.ch" e dal Cine Museo 65, per dare risalto al cinema amatoriale e anche alla precisione meccanica svizzera che ha reso possibile la loro produzione.

Nel corso del programma vengono proiettate diverse opere riprese con la leggendaria cinepresa 16mm, a cavallo tra gli anni 1928 e 2016. Una cinepresa amata anche da Steven Spielberg e da altri registi, compreso Wim Wenders, per la sua duttilità, e David Lynch, Jonas Mekas, Terry Gilliam, Will Vinton, Maya Deren, e Spike Lee hanno tutti iniziato la loro carriera girando con la famosa Paillard-Bolex.

Ora la passione di filmare è tutta da vedere ai Grappoli di Sessa

di Fabrizio Coli, Corriere del Ticino, 8 maggio 2018


Insieme a una mostra sulla mitica cinepresa Bolex si inaugura domani il Cine Museo 65 dedicato al mondo del cinema amatoriale.

C’è una cosa che accomuna tutti coloro che sono affascinati dalle immagini in movimento, siano grandi registi o cineamatori: è la passione. E dalla passione nasce il Cine Museo 65, il primo in Ticino dedicato al cinema amatoriale: si inaugura domani, 9 maggio, ai Grappoli di Sessa con una giornata di porte aperte, dalle 10 del mattino alle 10 di sera.


La passione in questione è quella di Rolf Leuenberger, nato a Berna ma trasferitosi in Ticino dalla prima metà degli anni Settanta. «Sono quarant’anni che filmo – ci racconta –. Ho preso in mano la cinepresa a quindici anni e il mio primo film diciamo serio l’ho fatto a 21 anni». Nella sua vita – che fra le molte altre cose lo ha visto fondare nel 1984 l’Associazione CiAC - Cineamatori Ceresio o diventare consulente per l’Union Internationale du Cinéma UNICA – Leuenberger è stato sempre accompagnato dal cinema amatoriale, viaggiando e filmando. Nel 2010 organizza il 75. Film e Video Festival Nazionale a Spiez e da lì, andando a caccia di cimeli e anche grazie a una serie di incontri fortunati, nasce l’idea del museo. Oggi ha circa 2.000 pezzi, fra cineprese, proiettori e accessori che vanno dal 1922 al 1987. Nel museo, insieme a documenti e filmati di vario genere, si può vedere «il 15% della mia collezione», ci spiega, mentre si percorre un viaggio nella

storia di questi apparecchi e del cinema amatoriale. «Mi

interessa far vedere la storia di questi apparecchi, chi li ha usati, cosa è stato prodotto con loro». Un modo di filmare affascinante e molto diverso da quello odierno. Si parlava di meccanica, allora, non di tecnologia digitale, si sentiva il rumore di ingranaggi mentre si girava. E soprattutto si doveva anche stare attenti a non sprecare: la pellicola era costosa.

 

Il museo normalmente apre di sabato (tutte le informazioni sul sito www.cine-museo.ch) oltre che su appuntamento. Sono anche previste – a pagamento – delle visite guidate.

Fino al 22 agosto è aperta al pubblico anche l’esposizione CineExpo 2018 – Gli anni d’oro della Bolex Paillard, dedicata a una vera e propria icona di questo mondo di immagini, la cinepresa svizzera più famosa, amata e usata sì da cineamatori, ma anche oggetto di culto per registi come Steven Spielberg o Wim Wenders. L’esposizione nasce da una collaborazione fra l’Università di Losanna, la Cineteca svizzera e quella dell’Alta Savoia.La mostra itinerante, passata anche alle Giornate di Soletta, propone pannelli esplicativi sulla storia della Bolex. Ma anche in questo caso Rolf Leuenberger ci ha aggiunto del suo. «I pezzi esposti erano pochi, solo una quindicina: qui a Sessa invece ce n’è un’ottantina: tutta la produzione Bolex – tra cineprese, proiettori, apparecchi per montaggio, radio, giradischi, macchine da scrivere – si può vedere e toccare».


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Ora la passione di filmare è tutta da vedere ai Grappoli di Sessa
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Rivista di Lugano, 18.5.2018
Rivista di Lugano, 18.5.2018

Televisione RSI

 

"Anteprima"
Rolf Leuenberger, ideatore
del nuovo Cine Museo 65 a Sessa

di Francesca Pusek, RSI,
"Il Quotidiano", 1.11.2017

Teleticino

 

"In Onda Con Voi"

Dietro le quinte ... della passione per la settima arte parla il cineamatore Rolf Leuenberger che presenta il “CineEvent 2017 Sessa”.

A cura di Gianfranco De Santis e Sara Bellini, Teleticino, 23.03.2017
Link NON disponibile

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Rivista_di_Lugano_2015-03-20.pdf
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L'occhio buono della cinepresa

di Massimo Vicinanza, Cooperazione N. 30, 26 luglio 2000

Cooperazione N.30 - 26 luglio 2000
Cooperazione N.30 - 26 luglio 2000

2015 - 2017   RSI



"La miniera riscoperta"  in diretta da Sessa

con Nadia Passalacqua, RSI rete uno, "Squadra esterna", 25.05.2017


"Ul nóss dialètt ?  Sperlüsént ! "   Davanti al camino: racconti dei nostri nonni

 con Nadia Passalacqua, RSI rete uno, "Squadra esterna", 19.04.2016


"Scorci d'Ucraina"

 con Rolf Schürch, RSI rete uno, "Squadra esterna", 19.11.2015


"La Capriasca e il Malcantone"

 con Antonio Bolzani, RSI rete uno, "Domenica in giro", 19.07.2015



1965-2015, 50 anni Super8

La prima esposizione presso la sala Quercia ai Grappoli di Sessa.

by RSI, Paolo Bobbià

"Il Quotidiano" 7.4.2015